Abituata com’ero alla raccolta differenziata porta a porta, così come organizzata ad Anguillara, è stato piuttosto traumatico tornare a buttare tutto nello stesso bidone, anziché suddividere umido e secco, carta, plastica, vetro.

È già passato qualche giorno e ancora ne soffro.

Dall’altra parte della strada però, ben nascosti da una paratia di finte foglie, ci sono ben tre bidoni per la differenziata, o meglio per la differenziatissima.

C’è la campana del vetro. E due differenti bidoni per la plastica. Niente carta.

Devono tenerci molto alla plastica da queste parti, l’idea locale di riciclo prevede infatti che le bottiglie di plastica contrassegnate da PET siano smaltite separatamente dalle altre.

In un bidone appunto solo PET, nell’altro è chiaramente specificato cosa buttare e cosa non buttare (tra gli altri anche i contenitori del latte), con tanto di descrizione, foto, e contrassegni PE, PEHD, PP.

Le bottiglie di plastica del latte Parmalat sono appunto contenitori del latte, ma sul fondo è indicato PEHD.

E io adesso dove le butto?!