Altra interessante esperienza cinematografica, questo film iraniano del regista Asghar Farhadi, vincitore dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino nel 2009, e vincitore dell’Orso d’Oro due anni dopo, ovvero un mesetto fa con “Nader e Simin, una separazione” (da vedere non appena in una lingua potabile)

A partire dai titoli di testa, in arabo, con la parole che si compongono ovviamente da destra verso sinistra.

About Elly racconta di una gita al mare di tre coppie di Teheran, oltre ad un ragazzo emigrato in Germania e tornato in patria dopo il divorzio dalla moglie tedesca. A loro si aggiunge Elly, maestra d’asilo della figlia di una delle coppie. Scopo della gita è presentare Elly allo scapolo del gruppo, in cerca di moglie.

Il film è decisamente particolare, diverso. Uno spaccato di vita iraniana, uno sguardo sulla loro cultura e le loro abitudini. Il gruppo si reca al mare, e prende in affitto per qualche giorno una casa-catapecchia sulla spiaggia, i bambini giocano sul bagnasciuga, gli adulti discutono.. ma stanno sempre a discutere questi iraniani? E non prendono mai una decisione senza che tutti siano stati interpellati..o abbiano fatto una telefonata a Teheran.

Elly vuole però tornare a casa, dopo un solo giorno, questi erano gli accordi. Le viene in qualche modo impedito, la saputella del gruppo vuole decidere sempre lei.. Sepidé fa questo, Sepidé fa quello. Si deve partire? Si chiama Sepidé. Si cerca moglie? Si chiama Sepidé.. e Sepidé si capisce è quella che combinerà più danni in tutto il film..

Non posso raccontare oltre, svelerei troppo della storia e si perderebbe la sorpresa.

Mi piacciono i film come questo, ambientati in posti così lontani, geograficamente e per cultura, per mentalità (nel film, per quanto iraniano, però nessuno vuole eliminare uno stato nemico dalla faccia della terra), anche se non raccontano una grande storia.

Da notare il traffico delle strade di Teheran, sembrava la Tiburtina nelle ore di punta.. tutto il mondo è paese quando si tratta di ingorghi automobilistici!