Qualche sabato fa, complice facebook che ci ha fatte ritrovare, ho rincontrato due compagne di classe che non vedevo da.. 15 anni!

Simona si trovava a Roma per un matrimonio, Loretta invece vive qui ormai da tempo.

Io sono partita da casa con il solito treno del mattino, destinazione Garbatella. Al momento di prendere l’autobus ho incontrato qualche difficoltà: mi chiedo come facciano i romani a raggiungere le loro destinazioni visto che nè i passanti nè gli stessi autisti dei bus conoscono mai i percorsi dei mezzi che prendono/conducono..

Simona non è cambiata per niente, sempre lo stesso visino allegro e furbo, sempre la stessa spiazzante simpatia, soltanto che adesso ha preso uno spiccato accento piemontese (che stranamente, da quando io sono via, hanno acquisito anche tutti coloro che sono rimasti a Torino..)

Loretta invece è inevitabilmente un po’ diversa da allora: con un grande pancione che a breve le regalerà un bimbo! Lei è diventata ormai romana a tutti gli effetti, parla con accento marcato e le troncature tipiche di queste parti, e parcheggia dove non si potrebbe.

La mattinata è trascorsa passeggiando per la città, cercando invano di entrare ai Fori Imperiali (devo ricordarmene: non salire fino alla Basilica di Santa Francesca Romana, perchè tanto da lì non si entra!), fermandoci qua e là a chiacchierare.

Tappa obbligata è stata il Vittoriano, almeno lì c’era un po’ d’ombra.. La Tomba del Milite Ignoto sull’Altare della Patria è sorvegliata da due militari, il resto dell’edificio da una guardia in costante apprensione: guai ad appoggiare la bottiglietta sul parapetto, arriva la guardia a fare no con il dito, e guai a sgranchirti i piedi appoggiandoli sulle infradito, la guardia arriva e ti punta il dito minaccioso..

Abbiamo visitato la mostra ”Storia di uomini e di armi”, dedicata alle Forze Armate (divise e armi d’epoca, maschere antigas per i cavalli!)

Volevamo poi pranzare al Ghetto, ma al Ghetto di Shabbat avremmo trovato ben poco.. Abbiamo così ripiegato su una simpatica kebaberia in zona Trastevere, gestita da cinesi.. con tanto di romanissimi “invortini primavera”! Ben rimpinzati di pizza e Gatorade, siamo stati raggiunti da Loretta con il suo pancione e ci siamo trasferiti in una bianchissima gelateria con tanto di spruzzini di acqua fresca, dove abbiamo chiacchierato di tutte le vecchie compagne di scuola, dei prof, ricordato le gite scolastiche.. non abbiamo ancora capito perchè nessun professore ci volesse mai accompagnare nonostante fossimo una classe di sole donne davvero poco moleste..

E’ curioso rivedersi dopo tanti anni e una vita passata nel mezzo, e ritrovarsi quasi come se ci fossimo salutate solo il giorno prima, come se quegli anni passati insieme giorno dopo giorno tra i banchi di scuola ci avessero segnate per sempre.