La prima lampante differenza tra la Svizzera e l’Italia è che qui in Svizzera i mezzi pubblici funzionano. Sono puliti, in orario, i conducenti sono cortesi, i passeggeri sono educati.

La seconda differenza è che qui costano, e parecchio.
Ma questo gap ormai è sempre meno evidente, con la differenza che in Italia il costo è sempre più indirettamente proporzionale alla qualità.

Prendo l’autopostale sotto casa per raggiungere Mendrisio e il suo famoso mercato, famoso quanto poco frequentato.

Qui il biglietto si può acquistare a bordo. Volendo potresti pagare anche in Euro: 2,30 CHF per un’ora di validità, 10 minuti di tragitto.

Un ragazzo prenota la fermata, il conducente però non se ne accorge e tira dritto, il ragazzo dice, gentilmente, “scusi, dovevo scendere”, il conducente si scusa, quasi vergognandosi della gaffe, e si ferma prontamente.
Sono quasi commossa.
La stessa scena a Roma avrebbe avuto questo sapore: “ah str***o, che non hai visto che ho sonato”, risposta altrettanto colorita del conducente, seguita da insulti da entrambe le parti.

Scendo alla stazione, chiedo indicazioni, salgo su un secondo autopostale, il conducente mi indicherà lui dove scendere.
Chiedo quando parte, la risposta è quanto mai preoccupante: “tra 35 secondi”.
Mi siedo e conto, è partito dopo 27″, un po’ di anticipo non guasta mai!

Le indicazioni per raggiungere il mercato sono state così dettagliate, al punto da conoscere anche il colore dell’edificio dopo il quale avrei dovuto svoltare e tutti i negozi che avrei incontrato sulla mia strada.

Quando si dice, la precisione svizzera.